LA REGIONE DEGLI ARCHETIPI

" Non posso fare a meno di considerare la reazione che comincia a manifestarsi in Occidente contro l'intelletto... in favore dell'intuizione, come un segno di progresso culturale, un ampliamento della coscienza oltre i limiti angusti posti da un intelletto tirannico".

C.G. JUNG

martedì 3 novembre 2015

Il desiderio di Dio


Se Dio fosse in grado di farsi la barba non ci avrebbe creato… 

Come?... (Vi immagino già corrucciati coll'espressione tipo: oiraM iD (che sarei io) ma che vuoi dire!?)


Ve lo ridico in un altro modo. Dio grazie a me si fa la barba.

...ENERGIA NELLA MATERIA...


Avete mai sognato di vincere al totocalcio o alla lotteria, o avete sognato di fare l’amore con la più bella del paese o col più bello, oppure avete mai desiderato una piscina con palme intorno, nel vostro giardino? Ebbene, certo che lo abbiamo sognato… chi di noi non lo ha fatto?
A prescindere dalla risposta, il senso è che "noi possiamo farlo". Dio, senza di noi, non lo può realizzare.
Noi siamo il suo tramite per esaudire il desiderio. Noi percepiamo e facciamo esperienza. Lui non può. Lui è già tutto!
Anzi, lo riesce a fare grazie a noi: il suo canale in questa dimensione.



Sole : Spirito che si individualizza.
Immagine di Dio. Irradiazione. Anima. Bellezza.





- Ma, Dio è tutto! ...dunque, che vuol dire che senza di noi non può "realizzare"?
- Ma, se Dio è tutti i desideri, come può "conoscere" o fare "l'esperienza" di quello che già è in lui?

Frammentandosi.
Per conoscere i desideri e farne l’esperienza, ci ha creati. Noi siamo suoi "frammenti", abilitati a percorrere tutto il "mosaico" (le infinite possibilità contenute in Dio).
Il suo desiderio coincide con noi: ad uno a uno. Noi siamo un suo desiderio (frammento). Ergo, noi siamo lui. Limitati, per aver la possibilità di "risalire" a lui - (scoprire, fare esperienza).

- Ma, Dio crea!
Quindi, noi, per essere come Dio, ma qui in Terra (dimensione della materia), dobbiamo creare.

D'altronde, Dio, crea per donarci  la soddisfazione dei nostri desideri! - Che sono i suoi! 
Noi, dunque, dobbiamo creare per soddisfare i nostri desideri … (che sono i suoi!).

Se Dio desidera donare (per gioire lui stesso) e se noi siamo i suoi "sperimentatori del desiderio" (emanazioni) in questa dimensione, possiamo affermare che siamo contenitori di Dio preposti a donare i nostri talenti (come fa Dio!), per trarne gioia (come fa Dio!).

Se visualizziamo il concetto a livello frattale è come confermare che noi siamo "immagine di Dio". - E, questa affermazione, è vecchie e saggia.

**Al posto di “Dio” metteteci la parola che più vi affascina.


Ripeto: se dobbiamo emanare i nostri doni (talenti) agli altri - come fa Dio - allo stesso modo di Dio ne proveremo gioia!



Ve lo dico in lingua comune. Il senso dell’esperienza terrena è: diffondere la nostra natura individuale nel circostante. Armonizzare il nostro "frammento personale" all'insieme dei frammenti di Dio.

Fare qualcosa per qualcuno ci donerà un brindisi di felicità.
Cooperare fra di noi, frammenti, esalta il desiderio di Dio - che è unico per tutti: si chiama gioia.

Dio si è posto l’obiettivo di godere di sé.


È evidente che Dio è un bonaccione e un goliardico. Ma, per godere di sé, deve dimenticare sé e riscoprirsi, un pezzo alla volta, per gustare la gioia: per conoscerla.
In realtà, dimenticare sé nell'immensità di sé, sarebbe stato possibile solo se avesse lasciato il suo luogo e le sue vesti naturali per avventurarsi - in sembianze nuove (come un sogno?) - in altro luogo e altre vesti . Sdoppiarsi?
L’altra sembianza di sé - separata da sé (l'uomo) - ebbe l'incarico di manifestare i desideri  (di Dio), per conoscerli: farne l’esperienza *(Dio si sdoppia, si sveste e dimentica sé [si limita] per scoprirsi e godere di sé [risorgere/ritrovarsi] tutto ciò nella dimensione della "carne" o materia)



**La manifestazione dei desideri (l’uomo) viene esaltata dalla compresenza dell’immensità di Dio, l’origine di tutti i desideri. Ma, badate bene: noi siamo in Dio, ma Dio non è noi! 
Noi non siamo erba e non siamo vento. Dio è erba ed è vento. Noi percepiamo Dio e siamo in Dio. Lui è in noi, ma non è noi. Lui è anche in tutto il resto del creato! Noi no...

**Al posto di “Dio” metteteci la parola che più vi affascina.



Ed eccoci arrivati al mitico concetto del "libero arbitrio". Che non è altro che la sottoscrizione e la consapevolezza dell’immensità inarrivabile di Dio.

Non siamo noi ad essere liberi, ma è Dio che è immenso.
Percorrendolo, per sperimentare i suoi desideri, percepiamo il concetto di libertà dell’arbitrio **(anche un filo d'erba, o il vento, sono, come noi uomini, sono permeati dalla presenza di Dio. Ma essi hanno il dono dell'armonia/perfezione in questa dimensione. Non sono assoggettati all'esperienza individuale. )

Dio è immenso ed illimitato, dunque, noi (suo riflesso), siamo illimitati ed immensi, pur nel nostro limite (dimensione materiale: vita e morte. Tempo). - "Dio, in questa dimensione/realtà, ci ha donato il libero arbitrio", ma, da adesso, questo concetto "antico", visto dal nostro punto di osservazione, pone l’uomo strettamente saldato a Dio e alla sua immensità. Detto alla vecchia maniera, il libero arbitrio, pare più una gentile concessione fattaci da Dio. Invece è una sua necessità. Una necessità essenziale per realizzare il suo "disegno". 

Dio, per scoprire sé stesso, non può limitare il suo altro da sé - ma di sé - . Il Limite imposto è un trampolino di lancio per nuove conquiste. Siamo limitati (dimensione) per conoscere e rompere i limiti (superare l'apparenza), e risalire (materia spiritualizzata). - Noi  (quelli che percepiscono e soddisfano i desideri di Dio, desiderando i propri) siamo illimitati - i nostri limiti coincidono con i limiti che Dio stesso si è posto in questa dimensione ...(Ed è certo che, per "superare i propri limiti, l'uomo si esprima al meglio condividendo i propri talenti e completandosi (amare) con gli altri)

Tutti insieme siamo il disegno completo di Dio. Ad uno a uno siamo i suoi singoli frammenti del disegno. Facciamo parte di un tutto, di cui rappresentiamo una specifica caratteristica.

**Ricordiamoci che Dio "limita" sé stesso (uomo) per consentire la "scoperta/esperienza" di sé stesso (Paradiso in Terra. Materia che si spiritualizza)


A cosa serve tutto ciò?
Facciamo parte di un tutto, di cui rappresentiamo una specifica caratteristica.

Semplicemente a ricordarvi che noi non siamo un solo Segno Zodiacale, ma siamo potenze senza limiti. In noi ci sono tutte le potenze (siamo frammenti di Dio!), alcune di esse specializzate e più sensibili di altre (caratteristiche natali/specificità). Ma siamo liberi di esprimerle (illimitati nel limite dimensionale). Liberi di fare l'esperienza. Liberi di imparare.


**( I cabalisti raccontano che Dio, nell'atto di limitarsi per risalire a sé stesso, abbia avuto un atto di "rifiuto" al limite concepito. Una parte di sé concepì il "limite", l'altra lo rifiutò. La parte di Dio che rifiutò il "limite"[Angeli Ribelli? - Angeli ribelli, Male, Satana, Ostacolo ecc...] consente  il superamento e lo stimolo per compiere l'esperienza alla parte che lo accettò ... -* visualizzare semplifica la comprensione)**



Marte: il Signore degli Angeli Ribelli



Diventa chiaro che, se in questa esperienza dimensionale non doniamo le nostre qualità agli altri, compiacendoli, senza nulla in cambio (come fa Dio), non diventeremo mai desiderio di Dio espresso (necessari alla sua riscoperta). Anzi, saremo refrattari a Dio. Non conosceremo la gioia. ( - Creo soltanto se c'è un atto di trasmissione (dare) fra me ed un altro...Cosa creo se sono solo?)

Quando si ama si dona senza nulla in cambio, se non per il desiderio di veder gioire l’altro.
Quando si "crea" lo si può fare solo se c’è un altro insieme a noi, proprio per fare qualcosa per lui.
Cosa creo se sono solo? – (Nessun compiacimento! nessuna condivisione! non mi resterebbe che creare un altro per fare qualcosa per lui - *come ha fatto Dio creando l'uomo).

Avete mai salvato un gattino ferito? Avete mai avuto un cagnolino accucciato sulle vostre gambe? Cosa sareste disposti a fare per i vostri figli? E per cosa in cambio?...Nulla; ma quanta gioia nel vederli felici!
In questi casi riflettiamo Dio.


Dare senza riserva. 
Concedere i nostri talenti. 
Armonizzarsi ed essere necessari alla dimensione che stiamo sperimentando.

Essere necessari, tutto qui. La nostra energia aumenterà a dismisura. Sarà Dio stesso a caricarci di linfa nuova. Per dare ancora, senza limiti. (come fa Lui).


Noi siamo tutta la ruota dello Zodiaco. Tutte le potenze di Dio sono contenute in noi. Di tali potenze ne esalteremo alcune più di altre.
Conoscersi facilita la scoperta del percorso "idoneo" per esprimere al meglio le "potenze" personali (desiderio di Dio in origine).
Conoscere i simboli delle potenze "natali" agevola la possibilità di evoluzione, da uno stadio materiale ad uno spirituale (materia spiritualizzata - Dio in Terra).

Espandere il concetto di "conoscenza" di sé (o: "ricerca del desiderio specifico di Dio, in noi") a largo raggio  - (dal personale al generale, generazionale, sociale...) -, agevola le possibilità di evoluzione di una comunità intera, di una società intera: dell'umanità intera - (dal piccolo al grande/come in cielo così in terra).

*Diffondete la conoscenza, diffondete il concetto di empatia, di sensazione, di visualizzazione, di gioia…diffondete Dio. Lui ve ne sarà grato.

Cominciate adesso a fare qualcosa per qualcuno. 
Armonizzate il vostro personale talento con la nostra dimensione. 
Siate il "frammento" giusto al posto giusto. La "gioia" vi verrà a cercare…e vi troverà.

**Al posto di “Dio” metteteci la parola che più vi affascina.